L'emittente di ETF di Hong Kong afferma che la Cina potrebbe ammorbidire la posizione delle criptovalute

Secondo Chao Deng, CEO di HashKey Capital, uno dei principali gestori patrimoniali ed emittenti di ETF incentrati sulle criptovalute con sede a Hong Kong, la Cina potrebbe riconsiderare la sua posizione rigida nei confronti delle criptovalute.
In una recente intervista, Deng ha dichiarato che le recenti discussioni con i regolatori finanziari suggeriscono una crescente apertura verso gli asset digitali nella Cina continentale, secondo quanto riportato da Cryptopolitan.
Sebbene il commercio di criptovalute rimanga vietato in Cina, il governo ha abbracciato la tecnologia blockchain. Hong Kong, che opera secondo il modello "un Paese, due sistemi", si è posizionata come terreno di sperimentazione per le innovazioni nel campo della finanza, comprese le criptovalute e il Web3.
Un cambiamento di tono dopo la vittoria di Trump alle elezioni americane
Deng ha osservato che le prospettive della Cina hanno iniziato a cambiare dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024. "Con il sostegno di Trump e della nuova amministrazione, il quadro normativo sarà più chiaro", ha detto Deng. "Ora le istituzioni e gli individui con un elevato patrimonio netto si sentono più tranquilli nell'entrare nello spazio Web3 e delle criptovalute in modo regolamentato e conforme".
Yifan He, CEO di Red Date Technology, ha fatto eco a un sentimento simile, affermando che due anni fa riteneva che la Cina avesse "zero possibilità" di allentare le restrizioni. Ora ritiene che ci sia "più del 50% di possibilità" nei prossimi tre anni.
HashKey Capital ha recentemente ottenuto una licenza di tipo 1 dalla Securities and Futures Commission di Hong Kong, che le consente di offrire servizi di intermediazione basati sulle criptovalute. L'azienda possiede già diverse licenze per la gestione di asset e investimenti in beni virtuali.
Deng ha sottolineato che il successo della regolamentazione a Hong Kong potrebbe influenzare la più ampia politica cinese. "Se avrà successo, è possibile che il governo della Cina continentale riconsideri la propria posizione", ha affermato.
Nonostante le speculazioni, piattaforme come Polymarket assegnano attualmente lo 0% di possibilità che la Cina elimini il divieto sui Bitcoin entro la fine di marzo.
Nel frattempo, su Alipay, la più grande piattaforma di pagamento in Cina, sono recentemente apparsi annunci relativi a Bitcoin e criptovalute, nonostante il divieto di transazioni in criptovalute imposto dal Paese.