19.11.2024
Dmytro Kharkov
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19.11.2024

Il CEO di Ripple critica il candidato alla presidenza della SEC

Il CEO di Ripple critica il candidato alla presidenza della SEC I leader del settore si oppongono al candidato alla presidenza della SEC per timori di pregiudizi normativi nel settore delle criptovalute

L'amministratore delegato di Ripple Brad Garlinghouse ha criticato pubblicamente Bob Stebbins, ex consigliere generale della SEC e uno dei principali candidati al ruolo di presidente della SEC statunitense.

Garlinghouse ha espresso le sue preoccupazioni per il passato coinvolgimento di Stebbins in decisioni normative che, a suo avviso, sono state ingiustamente dannose per il settore delle criptovalute. La sua opposizione evidenzia le tensioni in corso tra il settore delle criptovalute e le autorità di regolamentazione statunitensi, riporta CoinGape.

Critiche al curriculum di Stebbins

Garlinghouse ha accusato Stebbins di aver avuto un ruolo nelle controverse pratiche della SEC, tra cui il "discorso Ethereum" del 2018, che ha classificato Ethereum come una non sicurezza. Garlinghouse ha sostenuto che questa decisione ha favorito Ethereum ignorando preoccupazioni simili da parte di altre società di criptovalute, esemplificando quella che ha descritto come l'abitudine della SEC di "scegliere i vincitori e i perdenti". Ha definito "inconcepibile" la potenziale nomina di Stebbins, citando il timore che la sua leadership possa perpetuare le incoerenze nell'applicazione della normativa.

Stuart Alderoty, Chief Legal Officer di Ripple, ha fatto eco alle preoccupazioni di Garlinghouse, sottolineando i legami di Stebbins con l'ex presidente della SEC Jay Clayton, che ha avviato la causa contro Ripple nel 2020. Alderoty ha suggerito che la candidatura di Stebbins potrebbe minare gli sforzi per stabilire una chiarezza normativa, un'esigenza pressante per il settore delle criptovalute.

Preoccupazioni della comunità e reazioni del settore

Anche John Deaton, importante avvocato specializzato in criptovalute, ha espresso la sua opposizione, definendo Stebbins "Clayton 2.0" e avvertendo che la sua leadership potrebbe continuare l'approccio della SEC basato sull'applicazione della legge. Deaton si è espresso a favore di un candidato che dia priorità alla trasparenza e all'equità normativa. In precedenza ha appoggiato Brandi Bondi per il ruolo, sottolineando la necessità di una leadership equilibrata per promuovere l'innovazione e trattenere le società di criptovalute con sede negli Stati Uniti.

Durante il suo mandato alla SEC, Stebbins ha approvato circa 80 azioni di enforcement sulle criptovalute, molte delle quali hanno preso di mira aziende statunitensi. I critici sostengono che queste azioni siano state eccessivamente punitive e abbiano soffocato l'innovazione. Stebbins è stato anche criticato per il suo coinvolgimento in decisioni percepite come favorevoli a specifiche criptovalute mentre ne perseguiva aggressivamente altre, tra cui Ripple.

La strada da percorrere per la leadership della SEC

L'amministrazione Biden starebbe prendendo in considerazione diversi altri candidati alla presidenza della SEC, tra cui Dan Gallagher, Paul Atkins, Richard Farley e l'attuale commissario Mark Uyeda. L'industria delle criptovalute spera che il prossimo leader della SEC adotti un approccio più equilibrato, promuovendo l'innovazione e garantendo al contempo la chiarezza normativa.

Garlinghouse ha sottolineato la necessità di un trattamento equo di società di criptovalute come Ripple, Coinbase e Circle, sostenendo la necessità di una leadership che dia priorità alla chiarezza rispetto all'applicazione delle norme. La scelta del prossimo presidente della SEC sarà fondamentale per plasmare il futuro della regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti, influenzando il fatto che il Paese rimanga un polo di innovazione digitale o continui a spingere le imprese a trasferirsi all'estero.

Recentemente abbiamo scritto che l'amministratore delegato di Coinbase, Brian Armstrong, si è incontrato lunedì con il presidente eletto Donald Trump per discutere di potenziali "nomine di personale", secondo il Wall Street Journal.

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