La maggior parte dei possessori di criptovalute rimpiange i guadagni mancati

Mentre il mercato delle criptovalute raggiunge nuovi massimi storici, molti investitori esprimono rammarico per le opportunità mancate di capitalizzare i guadagni significativi degli asset digitali. Questo è quanto emerge dai risultati di un sondaggio condotto da Kraken.
Il sondaggio Kraken Crypto FOMO 2024 analizza la paura di perdere l'occasione (FOMO) e la paura, l'incertezza e il dubbio (FUD) tra i possessori di criptovalute negli Stati Uniti. Il sondaggio, che ha coinvolto 1.248 partecipanti, rivela come le emozioni influenzino le decisioni di investimento.
Secondo il sondaggio, l'88% degli intervistati si rammarica di aver perso opportunità di rendimenti significativi. Questi sentimenti sono stati amplificati dal mercato toro, guidato dal Bitcoin, che ha raggiunto il massimo storico di 100.000 dollari il 5 dicembre.
La crescita non si è limitata al Bitcoin, poiché anche molte altcoin hanno registrato guadagni sostanziali. Ad esempio, XRP ha superato Solana e Tether, diventando la terza criptovaluta per capitalizzazione di mercato. Nonostante queste opportunità mancate, l'84% degli intervistati rimane ottimista sulle prospettive future del mercato delle criptovalute.
Timori degli investitori
Il 60% degli intervistati ha individuato nelle improvvise impennate dei prezzi la maggiore preoccupazione per le opportunità mancate. Inoltre, l'81% ha ammesso di aver preso decisioni basate sul FUD, mentre l'84% ha dichiarato di aver agito sulla base della FOMO.
Il sondaggio ha anche rilevato che il 63% dei possessori di criptovalute ritiene che le decisioni emotive abbiano avuto un impatto negativo sui loro portafogli. Alla luce di ciò, Kraken consiglia di adottare un approccio più sistematico, affidandosi all'analisi tecnica e a strategie di trading pre-pianificate.
Vale la pena notare che il livello di alfabetizzazione finanziaria degli investitori in criptovalute è due volte più basso della media nazionale negli Stati Uniti, avvicinandosi ai livelli osservati nei Paesi meno sviluppati.