La corte d'appello ripristina le tariffe di Trump

La Corte d'Appello degli Stati Uniti a Washington D.C. ha prolungato la sua pausa sulla sentenza di un tribunale di grado inferiore che ha invalidato le tariffe del "Giorno della Liberazione" dell'ex presidente Donald Trump contro le merci cinesi.
La mossa consente alle tariffe reciproche contestate e ai prelievi più ampi su Canada, Messico e Cina di rimanere in vigore mentre si svolge il processo d'appello, riporta Cryptopolitan.
Il tribunale ha dichiarato martedì di dover riesaminare se Trump abbia oltrepassato la sua autorità ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) e ha inserito la questione in un calendario accelerato per la risoluzione del caso quest'estate, citando la sua "eccezionale importanza".
Le tensioni legali e politiche si acuiscono sull'uso dell'IEEPA
Il caso è incentrato sull'uso senza precedenti da parte di Trump della legge IEEPA del 1977 - solitamente riservata alle sanzioni contro i regimi stranieri ostili - per giustificare le tariffe commerciali volte ad affrontare il deficit commerciale e a frenare il traffico di fentanyl. Una decisione del 28 maggio della Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti ha stabilito che Trump ha superato la sua autorità legale, ordinando alla Casa Bianca di ritirare le misure. Ma la sentenza è stata rapidamente sospesa dalla corte d'appello il giorno successivo.
I critici legali, tra cui il professore di Scalia Law Ilya Somin e Jeffrey Schwab del Liberty Justice Center, hanno espresso la loro delusione, ma si sono detti fiduciosi che la sentenza finale respingerà l'uso dei poteri di emergenza in questo contesto. L'amministrazione, al contrario, ha elogiato la sentenza come un "gradito sviluppo" che preserva i negoziati commerciali in corso.
Piccole imprese e Stati contestano la legalità delle mosse commerciali
I querelanti, che comprendono piccole imprese e una dozzina di Stati, sostengono che le tariffe non sono uno strumento valido ai sensi dell'IEEPA, poiché né i deficit commerciali né il traffico di droga si qualificano come "emergenza nazionale" secondo gli standard della legge. Essi sostengono che i dazi hanno imposto oneri ingiusti agli importatori statunitensi e interrotto le catene di approvvigionamento senza alcuna base legale. Nel frattempo, le tariffe settoriali imposte ai sensi della sezione 232 della legge sull'espansione del commercio, che rivendica motivi di sicurezza nazionale, non sono state toccate dall'attuale contenzioso.
Secondo JPMorgan, se il tribunale dovesse eliminare le tariffe basate sull'IEEPA e non venissero aggiunti altri dazi, l'aliquota tariffaria effettiva degli Stati Uniti scenderebbe a circa il 5%, in calo rispetto ai massimi recenti, ma comunque doppia rispetto ai livelli del 2024. L'amministrazione ha lasciato intendere di essere pronta a rivolgersi alla Corte Suprema se necessario.
Recentemente abbiamo scritto che la brusca retromarcia del presidente Donald Trump sulla maggior parte dei dazi appena imposti può aver innescato un rally storico del mercato mercoledì, ma è improbabile che impedisca una correzione più profonda dei titoli azionari, ha avvertito Goldman Sachs in una nota di giovedì.