Il governatore della Banca di Corea esprime preoccupazione per l'emissione di stablecoin da parte di soggetti non bancari

Il governatore della Banca di Corea (BOK), Lee Chang-yong, ha lanciato un forte avvertimento sui pericoli derivanti dalla possibilità di consentire a istituzioni non bancarie di emettere monete stableco denominate in won, sostenendo che ciò potrebbe creare una confusione senza precedenti all'interno del sistema finanziario sudcoreano.
Parlando in una conferenza stampa dopo la decisione del Comitato di politica monetaria di mantenere il tasso d'interesse di base al 2,50%, Lee ha ammonito che una tale mossa potrebbe rispecchiare il caos dell'era della moneta privata del XIX secolo, in cui molteplici forme di denaro compromettevano la politica monetaria, riporta Cryptopolitan.
"Diventerebbe estremamente difficile attuare una politica efficace", ha detto, avvertendo che la Corea del Sud potrebbe essere costretta a tornare a una struttura bancaria centrale più rigida se si verificano passi falsi.
Le strutture politiche e di profitto rischiano di essere interrotte
Il governatore ha anche espresso il timore che l'emissione di stablecoin da parte di soggetti non bancari possa entrare in conflitto con la politica di liberalizzazione dei cambi del Paese e alterare radicalmente i modelli di pagamento e di profitto delle istituzioni finanziarie. Lee ha osservato che se le imprese private fossero autorizzate a gestire i regolamenti e a emettere gettoni simili alla moneta, le autorità centrali si troverebbero in una posizione più debole per gestire i flussi di capitale e il valore della valuta. Sebbene la BOK riconosca il crescente impulso alla regolamentazione delle stablecoin, Lee ha chiarito che la questione non può essere risolta dalla sola banca centrale. Le decisioni finali, ha sottolineato, richiedono il coordinamento tra più ministeri, il che fa pensare a dibattiti in corso all'interno dell'apparato politico della Corea del Sud.
La Corea del Sud sperimenta una via di mezzo con l'approccio sandbox
Nonostante la posizione cauta del governatore, il clima politico più generale della Corea del Sud si sta orientando a favore dell'innovazione. L'amministrazione del presidente Lee Jae-myung ha appoggiato gli sforzi per legalizzare le monete stabili basate sul won, alimentando il braccio di ferro normativo tra la Bank of Korea e la Financial Services Commission (FSC). In risposta, la BOK sta perseguendo una strategia di sandbox normativo, che consente di sperimentare le stablecoin in un ambiente controllato senza compromettere la supervisione finanziaria. Nell'ambito di questa iniziativa, un consorzio di banche, fintech e borse può collaborare per testare modelli di won-stablecoin, trovando un equilibrio tra innovazione e controllo monetario. La sandbox offre un compromesso cruciale mentre il Paese elabora il Digital Asset Basic Act, potenzialmente in grado di rimodellare l'ecosistema delle criptovalute e dei pagamenti della Corea del Sud.
Recentemente abbiamo scritto che la startup Agora ha raccolto 50 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie A guidato da Paradigm, ponendo le basi per un lancio più ampio della sua offerta di stablecoin white-label, AUSD.