02.07.2025
Eugene Komchuk
Editore presso Traders Union
02.07.2025

Cosa è successo a Paycoin: la classica criptovaluta del Far West

Cosa è successo a Paycoin: la classica criptovaluta del Far West L'ascesa e il declino della Paycoin

Negli ultimi 10 anni, il mercato delle criptovalute è cambiato in modo irriconoscibile. Se oggi è guidato da asset digitali ampiamente conosciuti e affidabili, in passato anche le prime cinque monete potevano includere progetti dubbi. Una di queste era Paycoin.

Sebbene la parola "Bitcoin" sia ormai conosciuta in tutto il mondo, il mercato delle criptovalute è ancora relativamente giovane. Solo 10 anni fa, il settore era agli albori e assomigliava più al selvaggio West che a un settore finanziario tradizionale.

Nel 2015, il mercato era pieno di una grande varietà di progetti, la maggior parte dei quali prometteva rendimenti altissimi e sosteneva di essere "migliore del Bitcoin". Molte di queste monete presentavano caratteristiche di vera e propria frode o somigliavano fortemente a piramidi finanziarie.

Il famoso analista di criptovalute Willy Woo, ricordando quell'epoca, osserva che se si guarda alla classifica delle criptovalute all'inizio del 2015, a parte il Bitcoin, difficilmente si riconoscono altri nomi. La maggior parte di esse è stata creata con un unico obiettivo: raccogliere più denaro possibile da investitori creduloni e scomparire.

Cos'è Paycoin

Nella classifica pubblicata da Willy Woo, spicca una moneta: Paycoin (XPY). All'epoca era ben nota e si collocava tra i primi cinque asset digitali. Ma da dove nasce e perché è diventata così popolare?

Paycoin è stata lanciata nel dicembre 2014 ed è stata presentata come uno dei progetti più ambiziosi dell'epoca. La criptovaluta è stata sviluppata da una società chiamata Gaw Miners, guidata dal suo fondatore e volto pubblico, Josh Garza. Il progetto mirava a diventare una soluzione di pagamento in grado di competere con il Bitcoin, offrendo transazioni più veloci e un sistema di fiducia integrato.

La popolarità di Paycoin è cresciuta grazie alle promesse audaci degli sviluppatori e a una potente campagna di marketing. Una caratteristica promozionale fondamentale è stata l'idea di un prezzo minimo garantito di 20 dollari per moneta, che ha alimentato l'entusiasmo degli investitori al dettaglio.

L'ecosistema Paycoin comprendeva diversi progetti correlati, il più importante dei quali era la piattaforma di pagamento e scambio PayBase. È stata progettata per immagazzinare, acquistare e vendere Paycoin. Gli sviluppatori hanno anche promesso di lanciare un negozio online e di integrare il sistema con i principali rivenditori.

Perché Paycoin è fallito

Come si può intuire, Paycoin si è rivelato uno schema Ponzi mascherato da un innovativo ecosistema di criptovalute. I problemi sono iniziati all'inizio del 2015. Gli utenti hanno iniziato a segnalare fondi congelati, sospensioni improvvise del conto e mancanza di comunicazione da parte del fondatore Josh Garza.

Molti hanno subito sospettato una truffa e hanno contattato le autorità. La Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense ha avviato un'indagine, accusando l'imprenditore di aver venduto titoli non registrati e di aver ingannato gli investitori.

Nell'aprile 2015, la borsa PayBase ha chiuso i battenti. Prima di allora era emerso chiaramente che la maggior parte delle promesse del progetto erano false, compresa l'affermazione di una partnership con Amazon, prontamente smentita dalla società.

A quel punto, Paycoin aveva perso quasi tutto il suo valore e la fiducia degli investitori era irrimediabilmente danneggiata. La criptovaluta è stata presto soggetta a sanzioni normative e gli scambi hanno iniziato a delistare in massa a causa dell'elevato rischio e delle preoccupazioni legali.

La vicenda si è conclusa con il carcere: nel 2018, Josh Garza è stato condannato a 21 mesi per frode. Il tribunale ha stabilito che Paycoin e le sue società collegate erano uno schema piramidale. Più di 10.000 investitori sono stati colpiti dopo aver acquistato i cosiddetti "hashlet" - essenzialmente azioni false in operazioni di mining inesistenti. Di conseguenza, la SEC ha ottenuto decine di milioni di dollari di risarcimento dalle società.

Quale lezione possiamo imparare

La storia di Paycoin è un esempio da manuale della rapidità con cui una criptovaluta costruita sulle promesse piuttosto che sul valore reale può salire - e scendere ancora più rapidamente. Il progetto è balzato tra i primi cinque asset digitali, ha conquistato la fiducia di migliaia di investitori e si è rivelato nient'altro che uno schema Ponzi ben confezionato. L'esito era prevedibile: indagini, accuse penali e carcere.

Oggi Paycoin è un fantasma del passato. Il suo prezzo è di frazioni di centesimo e non mostra segni di vita. Una volta bollata come "concorrente del Bitcoin", la moneta serve ora da monito per i nuovi arrivati: presentazioni appariscenti e promesse ardite non sono garanzia di sostenibilità o legittimità di un progetto. Il caso di Paycoin rimane una delle storie più istruttive dell'era del Far West delle criptovalute.

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