Il prezzo del petrolio WTI sale sopra i 71 dollari grazie al mantenimento dei tagli alla produzione da parte dell'OPEC+ fino a fine anno

Il petrolio ha iniziato la nuova settimana con un guadagno. Sebbene la probabilità di una nuova escalation in Medio Oriente rimanga elevata, i mercati si sono concentrati non solo sugli eventi geopolitici ma anche su quelli macroeconomici.
Lunedì 4 novembre, il prezzo del greggio WTI ha aperto la giornata di contrattazioni sopra i 70 dollari e nel pomeriggio ha guadagnato un altro 2%, salendo a 71,45 dollari.
Il petrolio inizia la settimana sopra i 71 dollari
L'aumento del prezzo è stato determinato dalla riunione dei membri dell'OPEC+ tenutasi domenica scorsa. Durante la riunione, i maggiori membri del gruppo hanno deciso di estendere i tagli alla produzione di 2,2 milioni di barili al giorno fino alla fine dell'anno a causa della debolezza della domanda e dell'aumento dell'offerta esterna al gruppo.
Durante l'incontro, i rappresentanti degli Stati membri dell'OPEC+ hanno inoltre ribadito il loro impegno a "raggiungere il pieno rispetto" degli obiettivi di produzione e a compensare l'eventuale sovrapproduzione entro settembre 2025.
Attualmente gli operatori guardano alle elezioni presidenziali statunitensi, che si terranno il 5 novembre. L'ultimo sondaggio del New York Times/Siena College indica probabilità di vittoria quasi uguali per Donald Trump e Kamala Harris.
Si prevede che la Federal Reserve statunitense taglierà i tassi di altri 25 punti base questa settimana. I dati del CME FedWatch Tool indicano una probabilità del 99,8%.
Gli eventi in Medio Oriente sono passati in secondo piano.
Inoltre, il Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo ha iniziato i suoi lavori in Cina e si prevede che approvi ulteriori misure di stimolo per sostenere l'economia in rallentamento.
Qualsiasi misura di stimolo potrebbe "alimentare" i prezzi del petrolio, dato che la Cina è il più grande importatore di petrolio al mondo e le sue importazioni di greggio sono diminuite su base annua per cinque mesi consecutivi.
I dati ufficiali hanno mostrato che nei primi nove mesi del 2024, le importazioni totali di greggio della Cina sono diminuite del 2,8% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 412,4 milioni di tonnellate.
"Sebbene il ritardo [dell'aumento di produzione] fino a gennaio non cambi in modo significativo i fondamentali, potenzialmente fa sì che il mercato riconsideri la strategia dell'OPEC+", ha dichiarato la banca olandese ING in una nota.
Secondo il bilancio di ING, se l'OPEC+ non continuerà a tagliare la produzione di greggio l'anno prossimo, il mercato sarà ancora sovraccarico fino al 2025. La prossima riunione dell'OPEC+ è prevista per il 1° dicembre.
Come abbiamo riportato in precedenza, i trader hanno prestato poca attenzione al rapporto dell'Energy Information Administration (EIA) statunitense sull'aumento della produzione di petrolio degli Stati Uniti, che ad agosto ha raggiunto il record di 13,4 milioni di barili al giorno. Il precedente record di produzione di 13,31 milioni di barili al giorno era stato stabilito nel dicembre 2023.