09.03.2025
Mikhail Vnuchkov
Autore presso Traders Union
09.03.2025

Il Dipartimento di Giustizia mantiene la sua posizione contro la cessione di Chrome da parte di Google, ma alleggerisce le condizioni per gli investimenti nell'intelligenza artificiale

Il Dipartimento di Giustizia mantiene la sua posizione contro la cessione di Chrome da parte di Google, ma alleggerisce le condizioni per gli investimenti nell'intelligenza artificiale Il Dipartimento di Giustizia mantiene la sua posizione contro la cessione di Chrome da parte di Google, ma alleggerisce le condizioni per gli investimenti nell'intelligenza artificiale

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) continua a fare pressioni su Google affinché venda il suo browser Chrome, una mossa proposta per la prima volta sotto l'amministrazione del presidente Joe Biden e ancora mantenuta nell'ultimo dossier legale.

Il DOJ sostiene che la posizione dominante di Google nel mercato tecnologico è diventata dannosa per la concorrenza, con la quota di mercato di Chrome che contribuisce alla capacità di Google di controllare il settore della ricerca online. Ciononostante, il dipartimento ha ammorbidito la sua posizione sugli investimenti di Google nell'intelligenza artificiale (AI), segnalando un cambiamento nel suo approccio normativo.

Il DOJ propone la dismissione di Chrome, ma lascia invariati gli investimenti nell'AI

La documentazione legale del DOJ, firmata dal procuratore generale ad interim per l'antitrust, Omeed Assefi, ribadisce la richiesta di Google di dismettere Chrome, citando gli effetti monopolistici del browser. Tuttavia, a differenza delle proposte precedenti, il DOJ non chiede più a Google di rinunciare ai suoi investimenti nell'intelligenza artificiale, compresi i miliardi che ha investito in aziende come Anthropic. Al contrario, il DOJ ha optato per un approccio più rilassato, richiedendo una notifica preventiva per i futuri investimenti nell'IA, allontanandosi dalle sue precedenti richieste di dismissioni obbligatorie.

In contrasto con la sua posizione più indulgente sull'IA, il DOJ sostiene che la condotta illegale di Google nel settore della ricerca online deve essere affrontata. Sostiene che le pratiche di Google hanno portato a un monopolio economico, lasciando ai concorrenti poche possibilità di prosperare. Il DOJ continua a perseguire anche altre misure, come il divieto per Google di effettuare pagamenti legati alla ricerca ai suoi partner di distribuzione.

Questa proposta fa seguito a una battaglia legale scaturita dalle cause antitrust intentate dal DOJ e da 38 procuratori generali statali. Un giudice ha recentemente stabilito che Google ha agito illegalmente per mantenere il suo monopolio nella ricerca, una decisione che Google intende impugnare. Tuttavia, l'azienda ha proposto una propria soluzione per rispondere alle preoccupazioni del tribunale, sostenendo che offrirebbe ai partner una maggiore flessibilità nei loro rapporti con il gigante tecnologico. Google discuterà il suo caso in tribunale ad aprile, dove il giudice Amit P. Mehta stabilirà le prossime tappe dell'indagine antitrust in corso.

Inoltre, in precedenza, gli Stati Uniti hanno rinunciato a chiedere a Google di vendere le attività di AI.

Questo materiale può contenere opinioni di terzi, non costituisce consulenza finanziaria e può includere contenuti sponsorizzati.