Il prezzo del WTI sfiora i 69 dollari grazie alle minacce di sanzioni al Venezuela e alle tensioni in Medio Oriente

I futures del greggio West Texas Intermediate (WTI) hanno oscillato vicino ai massimi di tre settimane, a 69,10 dollari, martedì, sostenuti dai nuovi rischi geopolitici e da una nuova ondata di minacce commerciali statunitensi. Il rally arriva dopo che il presidente Donald Trump ha avvertito che imporrà una tariffa del 25% sulle importazioni di qualsiasi Paese che continui ad acquistare petrolio o gas dal Venezuela, una mossa che potrebbe interrompere i flussi globali di greggio e restringere l'offerta nelle prossime settimane.
L'annuncio di Trump di lunedì scorso, con effetto dal 2 aprile, riguarda il Venezuela e i suoi partner commerciali. Si prevede che la decisione metterà sotto pressione le raffinerie di Paesi come la Cina, l'India e la Spagna che dipendono dal greggio venezuelano. Sebbene Chevron abbia ricevuto una proroga a breve termine, fino al 27 maggio, per continuare le operazioni venezuelane con una licenza generale, gli operatori vedono potenziali interruzioni una volta che questa finestra si sarà chiusa. La misura ha suscitato la preoccupazione che le sanzioni possano reintrodurre la volatilità in un mercato già sensibile alle variazioni dell'offerta.
Dinamica dei prezzi dell'USOIL (gennaio 2025 - marzo 2025) Fonte: TradingView.
Trattative per il cessate il fuoco, l'OPEC+ guadagna sul tetto di produzione
Nel frattempo, le speranze di un cessate il fuoco in Ucraina potrebbero portare a una rinascita del petrolio russo sul mercato globale, potenzialmente annullando il sentimento rialzista. Funzionari statunitensi e russi si sono incontrati lunedì in Arabia Saudita nel tentativo di negoziare un cessate il fuoco sul Mar Nero nell'ambito di più ampie discussioni di pace. Questi sviluppi potrebbero attenuare le pressioni al rialzo, se si registrano progressi. Un ulteriore peso sul fronte dell'offerta proviene dai piani dell'OPEC+ di aumentare la produzione di 138.000 barili al giorno a partire da aprile.
Da un punto di vista tecnico, il WTI è rimbalzato dal supporto di lungo periodo ed è scambiato all'interno di un cuneo discendente sul grafico a 4 ore. Un breakout al di sopra dei 70 dollari potrebbe confermare lo slancio rialzista a breve termine, mentre il mancato raggiungimento di questo obiettivo potrebbe portare a uno scivolone al di sotto dei 65 dollari. L'RSI giornaliero ha superato i livelli medi, indicando una potenziale forza, ma le SMA a 50 e 200 giorni rimangono inclinate verso il basso, suggerendo una più ampia sfumatura ribassista.
Come illustrato negli aggiornamenti precedenti, i movimenti a breve termine del WTI rimangono altamente sensibili ai catalizzatori geopolitici. L'evoluzione della politica tariffaria di Trump e la conformità dell'OPEC+ rimangono variabili chiave, con modelli tecnici che rafforzano un approccio attendista.