27.03.2025
Jainam Mehta
Collaboratore
27.03.2025

Il dollaro USA è contrastato dai segnali di taglio dei tassi della BCE e dalla stretta della BoJ, mentre l'Aussie guadagna grazie all'ottimismo del rame

Il dollaro USA è contrastato dai segnali di taglio dei tassi della BCE e dalla stretta della BoJ, mentre l'Aussie guadagna grazie all'ottimismo del rame USD/JPY scivola, EUR/USD debole vicino a $1,08, AUD/USD rimbalza sopra 0,63

Il dollaro statunitense ha registrato una performance mista giovedì, con l'euro che si è mantenuto vicino ai minimi di tre settimane, lo yen che è rimbalzato grazie alla domanda di beni rifugio e il dollaro australiano che ha guadagnato terreno grazie al miglioramento del sentiment sulle materie prime. Il mercato ha digerito diversi segnali macroeconomici, tra cui i PMI dell'Eurozona, le divergenze politiche tra la BoJ e la Fed e l'escalation delle misure commerciali statunitensi.

L'euro è rimasto inchiodato vicino a 1,08 dollari - il livello più basso dal 6 marzo - mentre gli investitori hanno reagito a dati sui servizi più deboli del previsto, nonostante il rimbalzo del settore manifatturiero. I responsabili politici della BCE hanno segnalato una crescente disponibilità a tagliare i tassi di interesse, con i funzionari Cipollone, Stournaras e de Galhau che hanno suggerito che l'inflazione sta rallentando più rapidamente del previsto. Il Presidente della BCE Lagarde ha inoltre minimizzato i rischi di inflazione derivanti da possibili ritorsioni dell'UE contro i dazi statunitensi, rafforzando il sentimento dovish.

Movimento dei prezzi di EUR/USD, USD/JPY e AUDUSD (Fonte: TradingView)

Lo yen si rafforza sulla posizione della BoJ e sui timori per le tariffe doganali

La coppia USD/JPY si è ritirata dai livelli medi di 150, avvicinandosi a 150,00 giovedì, mentre lo yen giapponese ha recuperato terreno dopo l'annuncio di Trump di una tariffa del 25% su tutte le importazioni di auto a partire dal 2 aprile. Mentre le speranze di uno stimolo cinese hanno frenato alcuni flussi di beni rifugio, il governatore della BoJ Kazuo Ueda ha ribadito l'intenzione di inasprire gradualmente la politica, citando la forte crescita e l'aumento dei salari. I responsabili delle politiche della Fed, nel frattempo, hanno mantenuto un orientamento cauto, con i commenti di Goolsbee, Kashkari e Musalem che riflettono l'incertezza politica e le opinioni divergenti sull'inflazione.

Dal punto di vista tecnico, la coppia rimane al di sotto della resistenza chiave a 151,00, con livelli di supporto visti intorno a 149,55 e 149,00. La sintesi dei pareri della BoJ e l'IPC di Tokyo di venerdì potrebbero influenzare ulteriormente la direzione del mercato.

L'Aussie sale grazie all'ottimismo del rame e alle prospettive stabili della RBA

L'AUD/USD è salito al di sopra di 0,6300, invertendo le perdite registrate all'inizio della settimana. Le minacce tariffarie del Presidente Trump sulle importazioni di rame hanno inaspettatamente sostenuto l'Aussie, dato il ruolo dell'Australia come grande esportatore. Inoltre, le misure di stimolo proposte dalla Cina hanno sollevato ampiamente le valute delle materie prime.L'IPC australiano di febbraio è sceso al 2,4%, alimentando le aspettative di un mantenimento dei tassi da parte della RBA la prossima settimana. Tuttavia, i mercati continuano a valutare una probabilità del 66% di un altro taglio dei tassi entro maggio. L'EMA a nove giorni a 0,6305 è un livello di resistenza chiave, mentre una mancata tenuta al di sopra potrebbe riportare in primo piano il supporto a 0,6187.

In un'analisi precedente, abbiamo evidenziato come la divergenza tra le banche centrali - in particolare la stretta della BoJ e il tono cauto della Fed - potrebbe influenzare la volatilità di USD/JPY. Per quanto riguarda la coppia EUR/USD, abbiamo notato in precedenza che la zona di $1,08-$1,09 era critica in presenza di segnali di inflazione. La ripresa di AUD/USD dai minimi di diverse settimane si allinea alle nostre precedenti previsioni sull'influenza delle materie prime e sulla domanda cinese.

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