02.04.2025
Jainam Mehta
Collaboratore
02.04.2025

La quotazione di EUR/USD si mantiene vicino a $1,0790, USD/JPY rimane sotto 150 e AUD/USD estende i guadagni a $0,63 in vista dell'aggiornamento sulle tariffe di Trump

La quotazione di EUR/USD si mantiene vicino a $1,0790, USD/JPY rimane sotto 150 e AUD/USD estende i guadagni a $0,63 in vista dell'aggiornamento sulle tariffe di Trump Le principali valute restano ferme in attesa di chiarimenti sui dazi statunitensi e sui segnali delle banche centrali

Le principali coppie di valute sono scambiate con un cauto tono rialzista mercoledì, mentre i mercati si preparano a svelare il pacchetto di tariffe reciproche del presidente americano Donald Trump. L'euro, lo yen e il dollaro australiano hanno reagito in modo diverso ai segnali macroeconomici e alle aspettative delle banche centrali, mentre il dollaro statunitense è rimasto sotto pressione per i timori di un rallentamento del commercio.

L'euro si è mantenuto vicino a 1,0790 contro il dollaro USA, mentre la debolezza del biglietto verde su base ampia è persistita in vista dell'annuncio dei dazi di Trump. L'incertezza sulla portata e sull'estensione globale dei dazi ha scatenato le preoccupazioni degli investitori, pesando sul dollaro mentre cresce il rischio di recessione. Si prevede che Trump annuncerà nuovi dazi su un'ampia gamma di partner commerciali durante un evento mercoledì alla Casa Bianca, con la promessa di un'attuazione immediata.

Nel frattempo, l'inflazione dell'Eurozona si è attenuata come previsto, con l'IAPC che è aumentato del 2,2% su base annua a marzo. Questa leggera decelerazione rispetto al 2,3% di febbraio sostiene le aspettative di un taglio dei tassi della BCE nel corso del mese di aprile, aggiungendo una leggera pressione al ribasso sull'euro. Tuttavia, la debolezza del dollaro e il ripiegamento dei beni rifugio hanno aiutato la coppia a mantenersi solida nel breve termine.

EUR/USD. Dinamica dei prezzi di USD/JPY e AUD/USD (Fonte: TradingView.)

USD/JPY bloccata al di sotto di 150 in un contesto di divergenze sui tassi di interesse

La coppia USD/JPY ha faticato a ritestare il livello di 150, sotto pressione perché gli investitori hanno tenuto conto delle aspettative di politica monetaria divergenti tra la Banca del Giappone e la Federal Reserve. Mentre lo yen si è leggermente indebolito a causa dell'ottimismo dei mercati azionari e dei timori di un rallentamento dei settori giapponesi che fanno leva sulle esportazioni, le speculazioni sui futuri rialzi dei tassi della BoJ, alimentate dall'elevata inflazione di Tokyo, hanno limitato le perdite.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, i dati ISM sulla produzione e il calo dei posti di lavoro hanno rafforzato le scommesse sul fatto che la Fed potrebbe tagliare i tassi fino a 80 punti base entro la fine dell'anno. La coppia rimane legata al range, con un limite al rialzo vicino a 150,25 e un forte supporto intorno a 149,00-148,70.

AUD/USD sale nonostante i rischi commerciali e la debolezza interna

Il dollaro australiano è salito a 0,63 dollari per la seconda sessione consecutiva, scrollandosi di dosso le preoccupazioni per le tariffe globali e la debolezza industriale locale. La Reserve Bank of Australia ha mantenuto il tasso di riferimento al 4,1%, come previsto, ma ha adottato un tono leggermente più dovish, abbandonando le precedenti indicazioni di un cauto allentamento. Pur citando un'inflazione in calo, la RBA ha espresso la necessità di disporre di ulteriori dati per confermare la tendenza. La limitata esposizione commerciale diretta dell'Australia agli Stati Uniti ha inoltre contribuito a isolare l'AUD dagli shock tariffari immediati.

Nei rapporti precedenti abbiamo evidenziato che il rialzo di EUR/USD rimane limitato a meno che le pressioni inflazionistiche non si attenuino in modo significativo o che la debolezza del dollaro non si allarghi. Allo stesso modo, USD/JPY fatica a trovare una direzione in mezzo a posizioni divergenti delle banche centrali, mentre AUD/USD continua a rispondere più ai segnali della RBA e ai dati della Cina che al rischio statunitense diretto.

Questo materiale può contenere opinioni di terzi, non costituisce consulenza finanziaria e può includere contenuti sponsorizzati.