La sterlina scende sotto 1,26 dollari dopo il crollo del PIL britannico e la mossa della Fed

Lunedì 18 novembre, la sterlina britannica sta cercando di recuperare terreno dopo i dati preliminari sul PIL pubblicati dall'Office for National Statistics (ONS) del Regno Unito venerdì scorso.
I dati dell'ONS hanno rivelato una crescita economica lenta nel terzo trimestre e un'inaspettata contrazione del PIL a settembre, che ha provocato un calo del valore della sterlina.
Lunedì mattina la sterlina ha registrato una leggera ripresa nei confronti del dollaro, ma ha perso quasi tutti i guadagni nel pomeriggio, scambiando al livello di apertura di 1,262.
La forza del dollaro sostenuta dalle dichiarazioni di Powell
La recente forza del dollaro deriva dai commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che ha auspicato un approccio più graduale ai tagli dei tassi, viste le lievi pressioni inflazionistiche e le previste politiche inflazionistiche del neoeletto presidente Donald Trump.
"Il Comitato di politica monetaria (MPC) della Fed sarà perfettamente consapevole del fatto che le politiche di Trump potrebbero portare a un'inflazione significativa, in particolare a causa delle tariffe doganali trasferite ai consumatori, mentre la riduzione delle tasse stimola l'economia", hanno dichiarato gli analisti di Quilter Investors.
L'incertezza legata alla Brexit pesa sulla sterlina
La sterlina rimane sotto pressione a causa delle incertezze legate alle scelte di partnership del Regno Unito con gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Il governatore della Banca d'Inghilterra Andrew Bailey ha recentemente invitato il governo a ripristinare i legami con l'Unione Europea.Tuttavia, si teme che gli Stati Uniti possano mostrare meno interesse a collaborare con il Regno Unito se questo privilegia l'Europa rispetto agli Stati Uniti.
"Il Regno Unito trarrebbe beneficio dal passaggio a una libertà economica più simile a quella americana. Se così fosse, credo che incoraggerebbe l'amministrazione Trump a firmare un accordo di libero scambio con il Regno Unito", ha commentato Stephen Moore, consigliere economico senior di Trump.
Gli investitori attendono con impazienza la pubblicazione dei dati sull'indice dei prezzi al consumo del Regno Unito (CPI) di ottobre, prevista per mercoledì, che influenzerà le aspettative di un potenziale taglio dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra a dicembre.
Per il momento, la sterlina sta lottando per stabilire una base solida intorno a 1,260 contro il dollaro USA, scambiando ben al di sotto della media mobile esponenziale (EMA) a 200 giorni di 1,2850. Anche l'indice di forza relativa (RSI) a 14 giorni è sceso bruscamente a 30,00, indicando un forte slancio ribassista.
Il livello di supporto psicologico a 1,250 dovrebbe fungere da rete di sicurezza per i tori della sterlina, mentre la resistenza è probabile intorno alla EMA a 200 giorni.
I dati preliminari del PIL britannico per il terzo trimestre non hanno soddisfatto le aspettative del mercato. Da luglio a settembre, l'economia britannica è cresciuta dello 0,1%, al di sotto delle previsioni del mercato dello 0,2%. Dopo una crescita dello 0,2% ad agosto, settembre ha visto un calo dello 0,1% del PIL mensile, mancando la crescita dello 0,2% prevista.