18.11.2024
Sholanke Dele
Analista presso Traders Union
18.11.2024

La crescita fragile dell'eurozona e l'inflazione persistente riducono le prospettive di EUR/USD

La crescita fragile dell'eurozona e l'inflazione persistente riducono le prospettive di EUR/USD L'euro crolla ai minimi del 2024 contro il dollaro tra i tagli ai tassi della BCE e le prospettive economiche negative

La coppia EUR/USD ha vissuto un novembre difficile, registrando finora il più forte calo mensile del 2024. Gli orsi hanno trascinato la coppia verso il livello di 1,0500, una soglia psicologica critica. Tuttavia, lo slancio rialzista sembra ora in fase di costruzione, dato che questo livello offre un supporto temporaneo.

Tuttavia, il quadro più ampio suggerisce problemi per l'euro. Il vicepresidente Luis de Guindos ha recentemente riconosciuto i progressi compiuti sul fronte dell'inflazione, ma ha sottolineato come la debolezza dei consumi sia un freno persistente per l'economia dell'eurozona. Ha espresso preoccupazione per la fragilità della crescita, definendo i modelli di consumo "un fattore chiave" per comprendere il rallentamento.

Questa fragilità si riflette nella serie di tre tagli dei tassi operati dalla BCE da giugno, che mirano a contrastare il raffreddamento della crescita e a contenere l'inflazione. Mentre i prezzi al consumo si sono ridotti, l'inflazione dei servizi, trainata dalla forte crescita dei salari, rimane un punto critico. Anche i salari hanno subito un'impennata in risposta all'inflazione e i responsabili politici contano su questo fattore per sostenere la spesa dei consumatori. Tuttavia, i dubbi sull'andamento della produttività e dei salari persistono, offuscando le prospettive economiche dell'Eurozona.

Politiche divergenti tra BCE e Fed

Negli Stati Uniti, la posizione della Federal Reserve aggiunge ulteriore pressione all'euro. Powell ha recentemente dichiarato che non c'è urgenza di ulteriori tagli. Inoltre, il rendimento a 10 anni è aumentato bruscamente di 82 punti base tra settembre e novembre. Un segnale di continua fiducia nell'economia statunitense e di un aumento dei costi di prestito, che rafforza il dollaro.

Nel frattempo, l'euro fatica a trovare terreno, mentre i tagli dei tassi nell'Eurozona amplificano la divergenza di politica. Questa crescente divergenza di politica monetaria tra la BCE e la Fed sta pesando molto su EUR/USD. Se lo slancio ribassista si mantiene, la coppia rischia di raggiungere un minimo di due anni al di sotto di 1,0500. Per il momento, i tori dell'euro sono appesi a un filo, ma in assenza di fondamentali più solidi, le prospettive restano fosche.

L'euro è sceso per cinque giorni consecutivi al livello più basso del 2024. Tuttavia, l'EUR/USD si è ripreso quando l'IPM della Germania e l'IPC della Francia hanno battuto le previsioni.

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