05.04.2025
Oleg Tkachenko
Autore ed esperto presso Traders Union
05.04.2025

Gli Stati Uniti iniziano ufficialmente a riscuotere nuove tariffe del 10% sulle importazioni

Gli Stati Uniti iniziano ufficialmente a riscuotere nuove tariffe del 10% sulle importazioni Oggi iniziano le nuove tariffe statunitensi del 10% sulle importazioni

Il 5 aprile 2024 i funzionari doganali statunitensi hanno iniziato ad applicare una nuova politica commerciale significativa, implementando una tariffa di base del 10% sulla maggior parte delle importazioni, segnando l'inizio di un cambiamento commerciale su larga scala avviato dal presidente Donald Trump.

Le tariffe sono state introdotte come parte dello sforzo dell'amministrazione per affrontare le pratiche commerciali sleali percepite e le relazioni commerciali squilibrate tra i vari partner globali, riportaCryptopolitan.

Il nuovo dazio del 10%, entrato in vigore il 5 aprile alle 12:01 AM ET, si applica alle importazioni da un'ampia gamma di Paesi, tra cui Australia, Gran Bretagna, Colombia, Argentina, Egitto e Arabia Saudita. Uno speciale periodo di grazia consente alle merci già in transito prima della scadenza di entrare negli Stati Uniti senza i nuovi dazi, purché arrivino entro il 27 maggio.

Tuttavia, le tariffe più ampie e complesse - che arrivano fino al 50% sulle merci provenienti da alcuni partner commerciali - sono destinate ad aumentare mercoledì prossimo. Tra i Paesi che dovranno affrontare il peso delle nuove tariffe ci sono la Cina, l'Unione Europea e diversi Paesi del Sud-Est asiatico.

Ad esempio, le importazioni cinesi, già gravate da vari dazi, dovranno ora affrontare un'ulteriore tariffa del 34%, portando il totale al 54%. Nel frattempo, il Vietnam - unbeneficiario emergente dello spostamento delle catene di approvvigionamento durante la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina - è stato colpito da una tariffa salata del 46%.

La struttura tariffaria più ampia prevede anche significative penalizzazioni per altri Paesi del Sud-Est asiatico come Laos e Cambogia, le cui esportazioni verso gli Stati Uniti saranno soggette a tariffe comprese tra il 46% e il 49%.

Settori chiave ed esenzioni

I nuovi dazi riguarderanno principalmente i beni di consumo, l'elettronica, il tessile e i macchinari. Tuttavia, alcuni settori, tra cui petrolio greggio, semiconduttori, prodotti farmaceutici e uranio, sono stati esentati dai dazi.

L'esenzione copre circa 645 miliardi di dollari di importazioni, anche se l'amministrazione Trump ha lasciato intendere che alcuni di questi settori potrebbero essere soggetti a revisioni nell'ambito di adeguamenti tariffari legati alla sicurezza nazionale.

Uno dei settori più colpiti è quello degli alcolici, con una tariffa del 25% ora imposta sulla birra importata e dazi ampliati sulle lattine di birra vuote. Anche i produttori europei devono far fronte a nuovi prelievi nell'ambito della tariffa UE e diversi tipi di alcolici e vini saranno soggetti a dazi aggiuntivi.

Si prevede che la nuova struttura tariffaria sconvolgerà le catene di approvvigionamento globali, in particolare per quanto riguarda i beni di consumo e l'elettronica. Si prevede che i negoziati tra i Paesi alle prese con queste tariffe continueranno, con i funzionari statunitensi e le controparti internazionali alla ricerca di nuovi termini commerciali.

Quest'ultima tornata di dazi indica che le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e i loro partner globali probabilmente persisteranno, con effetti sostanziali sulle dinamiche commerciali internazionali e sui mercati nazionali.

Inoltre, il capo economista globale di JPMorgan, Bruce Kasman, ha emesso una previsione negativa sulla politica tariffaria aggressiva del Presidente Donald Trump, avvertendo che l'economia globale sta affrontando una significativa flessione.

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