11.04.2025
Mikhail Vnuchkov
Autore presso Traders Union
11.04.2025

Le azioni asiatiche scendono tra i crescenti timori per l'escalation della guerra commerciale

Le azioni asiatiche scendono tra i crescenti timori per l'escalation della guerra commerciale Azioni in calo per le crescenti preoccupazioni sulla guerra commerciale

Le azioni asiatiche hanno subito un duro colpo venerdì, a causa delle crescenti preoccupazioni per la guerra commerciale del presidente Donald Trump, che hanno frenato i titoli azionari globali.

I mercati si erano inizialmente impennati in risposta alla temporanea sospensione dell'aumento delle tariffe da parte di Trump, ma l'ottimismo è rapidamente svanito. L'indice giapponese Nikkei 225 è crollato fino al 5,6%, prima di stabilizzarsi su una perdita del 4,2% a metà mattinata a Tokyo, riporta l'Associated Press.

Gli investitori si sono precipitati nel porto sicuro dello yen, che si è impennato rispetto al dollaro statunitense, raggiungendo i 143,64 yen, in netto calo rispetto ai 146 yen del giorno precedente. Questa volatilità valutaria ha evidenziato i crescenti timori degli investitori sulla futura traiettoria delle politiche commerciali statunitensi.

Anche il Kospi della Corea del Sud è sceso dell'1,3% a 2.413,16, mentre in Australia lo S&P/ASX 200 ha ceduto l'1,2%, chiudendo a 7.619,70. Nella Cina continentale, l'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,4% a 20.606,04, mentre quello di Shanghai ha perso lo 0,2%, chiudendo a 3.218,94. Il Taiex di Taiwan ha invertito la tendenza, guadagnando l'1,5%, in quanto gli investitori hanno ipotizzato che un maggior numero di ordini manifatturieri potrebbe spostarsi a Taiwan a causa dell'intensificarsi della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti.

La confusione sui dazi statunitensi alimenta l'instabilità globale

La flessione del mercato globale ha fatto seguito a una brusca inversione dei prezzi delle azioni statunitensi, con l'S&P 500 che è sceso del 3,5%, cancellando gran parte del rialzo del 9,5% registrato all'inizio della settimana dopo l'annuncio di Trump di una pausa tariffaria di 90 giorni.

Il forte calo è stato alimentato dalla confusione sulla politica tariffaria degli Stati Uniti. La Casa Bianca ha chiarito che le tariffe statunitensi sulle importazioni cinesi sarebbero aumentate al 145%, più della cifra precedentemente indicata del 125%. Questo ha provocato ulteriore panico nei mercati, mandando l'S&P 500 in forte ribasso.

La Cina ha inoltre intensificato le proprie contromisure contro i dazi statunitensi e sta cercando alleanze con altri Paesi per formare un fronte unito. Stephen Innes di SPI Asset Management ha descritto la reazione del mercato alla pausa tariffaria come un breve "sbalzo di zuccheri", che ora sta rapidamente svanendo. Ha osservato che il mercato ha "frenato bruscamente", con l'Asia che sta affrontando il peso maggiore delle ripercussioni.

Con l'aggravarsi della guerra commerciale e l'incertezza sulle tariffe che continua a offuscare il futuro, i titoli azionari globali faticano a mantenere la stabilità. Gli investitori sono sempre più cauti riguardo all'impatto delle politiche tariffarie sull'economia globale, in particolare nelle economie asiatiche basate sulle esportazioni.

Recentemente abbiamo scritto che Donald Trump ha annunciato un cambiamento significativo nella politica commerciale degli Stati Uniti imponendo una pausa di 90 giorni sulle tariffe reciproche.

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