La sterlina sale a $1,33 dopo che l'inflazione britannica è scesa al 2,6% e i mercati aumentano le aspettative di taglio dei tassi della BoE

La sterlina britannica è salita mercoledì a 1,327 dollari, il livello più alto degli ultimi sei mesi, segnando il settimo guadagno giornaliero consecutivo e la più lunga striscia vincente dal luglio 2023. L'impennata ha fatto seguito a dati sull'inflazione britannica più morbidi del previsto, che hanno alimentato le scommesse del mercato sulla possibilità che la Banca d'Inghilterra (BoE) inizi a tagliare i tassi già a maggio.
L'Office for National Statistics ha riferito che l'IPC è aumentato del 2,6% su base annua a marzo, al di sotto del 2,7% del consenso e in calo rispetto al 2,8% di febbraio. L'inflazione dei servizi, attentamente osservata dai funzionari della BoE, è scesa al 4,7% dal 5,0%. L'IPC core ha rispettato le attese al 3,4%, ma è sceso dal precedente 3,5%. Gli operatori hanno risposto prezzando 86 punti base di tagli per il 2025, con oltre il 50% di possibilità di un quarto taglio entro dicembre.
Nonostante la svolta dovish, la sterlina è rimasta sostenuta dalla continua debolezza del dollaro americano. L'indice del dollaro statunitense è sceso verso 99,50 mentre gli investitori hanno continuato a mettere in dubbio l'efficacia e la stabilità delle strategie tariffarie del presidente Trump. Con i dazi reciproci sulle merci cinesi che rimangono intatti e le nuove tariffe sulle auto rinviate, il sentimento degli investitori è rimasto cauto tra i timori di rischi di recessione nella più grande economia del mondo.
Dinamica dei prezzi GBP/USD (agosto 2024 - aprile 2025) Fonte: TradingView.
Dinamiche commerciali e mercato del lavoro mettono sotto pressione la BoE
Ulteriori pressioni al ribasso sui tassi britannici provengono dall'indebolimento del mercato del lavoro nazionale. L'occupazione è diminuita a marzo e si prevede che i nuovi oneri per i datori di lavoro derivanti dall'aumento dei contributi per l'assicurazione nazionale peseranno ulteriormente. Nel bilancio d'autunno, l'aliquota NI per i datori di lavoro è stata portata dal 13,8% al 15%, aggiungendo pressioni sui costi che potrebbero frenare le assunzioni.
Mentre le aspettative di allentamento della BoE sono cresciute, i prossimi dati restano cruciali. Tutti gli occhi sono puntati sull'IPC britannico del mese prossimo e su ulteriori segnali dal fronte commerciale tra Stati Uniti e Cina. La sterlina rimane tecnicamente supportata al di sopra di 1,3200, con la prossima resistenza a 1,3430, il massimo da tre anni. Una rottura sostenuta al di là di questo valore potrebbe segnalare un cambiamento a medio termine nella struttura della coppia GBP/USD.
Nell'analisi precedente, abbiamo notato che lo slancio della sterlina è stato alimentato dalla ripresa delle condizioni del mercato del lavoro e dall'ottimismo politico sugli accordi commerciali. Sebbene i dati sull'IPC abbiano ammorbidito questa narrazione, l'ampia debolezza del dollaro e la resistenza commerciale legata alla Brexit continuano a sostenere il trend rialzista.