La sterlina arretra dai massimi di 7 mesi mentre i commenti di Trump sollevano il sentiment sul dollaro americano

La sterlina britannica è scivolata sotto la soglia di 1,33 dollari mercoledì, ritirandosi dai massimi di sette mesi dopo che i commenti del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno contribuito a stabilizzare il sentimento degli investitori nei confronti del dollaro americano. La coppia GBP/USD è stata scambiata per l'ultima volta vicino a 1,33, in calo rispetto al picco di martedì di 1,3424, poiché l'ottimismo a breve termine sulle prospettive politiche e commerciali degli Stati Uniti ha superato le preoccupazioni sull'indipendenza della Federal Reserve.
Il presidente Trump ha cercato di calmare i mercati dichiarando di non avere intenzione di licenziare il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. I suoi commenti, pronunciati durante una conferenza stampa, miravano a dissipare i timori di interferenze politiche nella politica monetaria. "Mi piacerebbe vederlo un po' più attivo in termini di idea di abbassare i tassi di interesse", ha detto Trump, ma ha sottolineato: "No, non ho intenzione di licenziarlo". Questo ha contribuito a ridare credibilità al dollaro, che era stato messo sotto pressione dalle preoccupazioni sull'autonomia delle banche centrali.
Il Segretario al Tesoro americano Scott Bessent ha espresso ottimismo sulla risoluzione della controversia commerciale con la Cina, definendo l'attuale traiettoria "insostenibile". Sebbene non siano in corso negoziati formali, le aspettative di progresso hanno contribuito a rafforzare la fiducia negli asset statunitensi e nel biglietto verde.
Dinamica dei prezzi GBP/USD (marzo 2025 - aprile 2025) Fonte: TradingView.
Le aspettative di taglio dei tassi della BoE e le frizioni commerciali pesano sul GBP
La sterlina britannica rimane invece sotto pressione a causa delle crescenti speculazioni sul fatto che la Banca d'Inghilterra potrebbe ridurre i tassi già a maggio. I dati sull'inflazione britannica di marzo, più deboli del previsto, tra cui un calo dell'inflazione dei servizi al 4,7%, hanno rafforzato le aspettative del mercato di un allentamento di 86 punti base quest'anno. Gli operatori stanno sempre più valutando un quarto taglio dei tassi entro dicembre, con crescenti timori che le tensioni commerciali globali possano pesare sulla crescita del Regno Unito.
Anche l'incertezza sulle relazioni commerciali del Regno Unito con gli Stati Uniti sta agendo come un vento contrario. I recenti dazi imposti dall'amministrazione Trump, pari al 10% sui beni in generale e al 25% sull'acciaio e sulle auto straniere, hanno messo a dura prova i legami bilaterali e sollevato preoccupazioni sulla competitività delle esportazioni britanniche in un contesto protezionistico.
Come osservato nelle sessioni precedenti, la salita della sterlina è stata guidata più dalla debolezza del dollaro che dai fondamentali del Regno Unito. Con le scommesse dovish della BoE in aumento e i rischi commerciali globali ancora attivi, GBP/USD rimane sensibile agli sviluppi esterni.