Il prezzo del greggio WTI scende sotto i 60 dollari a causa dei timori per la domanda causata dai dazi, in vista della riunione dell'OPEC+

I prezzi del greggio hanno esteso le perdite mercoledì, con i futures del West Texas Intermediate (WTI) che sono scesi a 59,37 dollari al barile nei primi scambi europei. Il calo segna la terza sessione consecutiva di perdite per il WTI e lo pone sulla strada di un calo mensile di oltre il 16%, il più forte dal novembre 2021.
Il Brent ha seguito l'esempio, scambiando intorno a 62,49 dollari. Il forte calo è dovuto all'intensificarsi delle preoccupazioni per l'indebolimento della domanda globale e per un contesto commerciale sempre più incerto. Le politiche tariffarie irregolari degli Stati Uniti sotto la guida del Presidente Trump hanno alimentato una guerra commerciale sempre più intensa con la Cina, il secondo consumatore di petrolio al mondo. Questi sviluppi non solo mettono in dubbio la traiettoria della crescita globale, ma incidono anche sul sentimento degli investitori e sulle previsioni di consumo nei principali mercati.
Ad aumentare la pressione ribassista, la fiducia dei consumatori statunitensi è crollata al livello più basso dall'aprile 2020. L'indice di fiducia dei consumatori del Conference Board è sceso a 86,0 in aprile, rispetto al 93,9 di marzo, a causa delle preoccupazioni per l'inflazione e delle tensioni commerciali che offuscano le prospettive economiche. Allo stesso tempo, le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 3,8 milioni di barili la scorsa settimana, secondo i dati dell'API, superando di gran lunga le aspettative degli analisti che si aspettavano un modesto aumento di 400.000 barili.
Previsione del prezzo dell'USOIL (marzo 2025 - aprile 2025) Fonte: TradingView.
L'attenzione si sposta sull'OPEC+ in presenza di uno squilibrio tra domanda e offerta
Con le prospettive della domanda che si deteriorano e l'offerta che rimane robusta, l'attenzione si sposta ora sulla riunione dell'OPEC+ del 5 maggio. Diversi Paesi membri starebbero spingendo per accelerare i previsti aumenti di produzione del gruppo, una mossa che potrebbe aggiungere ulteriori rischi di ribasso ai prezzi già fragili.
Come già discusso in precedenza, all'inizio della settimana il WTI ha mostrato segni di consolidamento vicino a 63 dollari, ma non è riuscito a mantenere i livelli di supporto critici tra la crescente pressione dell'offerta e i rinnovati timori di un rallentamento della domanda. La rottura al di sotto dei 60 dollari riflette un crescente slancio ribassista e gli operatori osserveranno con attenzione gli spunti provenienti dall'imminente riunione dell'OPEC+ e da ulteriori dati macro.