12.05.2025
Artem Shendetskii
Autore e Redattore di Notizie
12.05.2025

Cina e Stati Uniti sospendono la guerra commerciale

Cina e Stati Uniti sospendono la guerra commerciale Stati Uniti e Cina riducono le tariffe per evitare le conseguenze della guerra commerciale.

Gli Stati Uniti hanno ridotto i dazi sulle merci cinesi da un punitivo 145% al 30%, mentre la Cina ha ridotto i propri dazi sulle importazioni statunitensi al 10% per i prossimi 90 giorni.

La pausa tattica, negoziata nel corso di colloqui a porte chiuse a Ginevra, ha lo scopo di prevenire ulteriori ricadute economiche della guerra commerciale scoppiata ad aprile, riporta Cryptopolitan.

Secondo il Segretario del Tesoro Scott Bessent, l'accordo temporaneo è considerato una mossa per stabilizzare le catene di approvvigionamento, non una risoluzione a lungo termine.

Le ricadute economiche portano a negoziati urgenti

Il conflitto tariffario ha subito una brusca escalation ad aprile, quando il presidente Donald Trump ha aumentato le tasse sulle importazioni di merci cinesi al 145%, spingendo la Cina a rispondere con tariffe del 125% sulle esportazioni americane. Il conseguente sconvolgimento economico è stato immediato, con il crollo dei volumi commerciali e l'allarme dei leader aziendali per le gravi conseguenze. Il mese scorso, Bessent ha riconosciuto che la situazione era "insostenibile", portando a colloqui di emergenza a Ginevra.

Sollievo a breve termine, incertezza a lungo termine

Nonostante la riduzione tariffaria di 90 giorni, entrambe le parti hanno chiarito che l'accordo è una misura temporanea. Bessent ha sottolineato che l'obiettivo è "fermare l'emorragia economica", ma le questioni commerciali più ampie rimangono irrisolte. Dirigenti e analisti avvertono che, senza un accordo globale, le imprese continueranno ad affrontare l'incertezza quando la tregua scadrà e si profilerà nuovamente la possibilità di un aumento delle tariffe.

Recentemente abbiamo scritto che le principali istituzioni finanziarie statunitensi stanno riducendo le disponibilità in dollari e spostando gli investimenti in Europa, poiché il caos politico e le controversie commerciali sotto l'amministrazione Trump erodono la fiducia nella Federal Reserve e nei mercati statunitensi.

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