21 ore fa
Sholanke Dele
Analista presso Traders Union
21 ore fa

Il prezzo dell'argento sale mentre gli operatori valutano l'allentamento dei dazi e la pubblicazione dei dati CPI statunitensi

Il prezzo dell'argento sale mentre gli operatori valutano l'allentamento dei dazi e la pubblicazione dei dati CPI statunitensi L'argento rimbalza a 38,30 dollari mentre il rally dei dazi svanisce e i trader guardano all'IPC

L'argento ha iniziato la nuova settimana estendendo lo slancio rialzista della scorsa settimana, sostenuto da un'impennata dei volumi e dalle tensioni geopolitiche.

Il rally iniziale è salito sulla scia dei nuovi dazi imposti dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La tariffa del 30% sulle importazioni dall'Unione Europea e dal Messico, annunciata nel fine settimana, ha scatenato una nuova domanda di beni rifugio, dando all'argento una spinta iniziale verso un nuovo massimo di 14 anni a 39,10 dollari.

In evidenza

-L'argento ha toccato i 39,10 dollari dopo le notizie sui dazi, prima di invertire la rotta dopo i commenti di Trump sul commercio.

-L'argento rimbalza dello 0,66% a 38,30 dollari oggi, mentre la forza del dollaro si attenua prima dell'IPC statunitense.

-L'RSI rimane neutrale e il 50 EMA si mantiene come supporto chiave in vista dei dati sull'inflazione.

Tuttavia, il rally è durato poco perché il mercato ha reagito all'ammorbidimento della posizione di Trump. Egli si è detto aperto a nuovi colloqui commerciali. Queste osservazioni hanno pesato sul sentiment dell'argento, invertendo i guadagni precedenti. Il prezzo è sceso e ha chiuso le contrattazioni di lunedì a 38,10 dollari, terminando la giornata in calo dello 0,66%. In particolare, questa flessione si è verificata con un volume in calo, il che fa pensare a una minore convinzione alla base del sell-off.

Dinamica del prezzo dell'argento (maggio-luglio 2025). Fonte: Tradingview

Il calo dell'argento è stato anche sincronizzato con la forza del dollaro statunitense, dato che l'indice DXY è salito lunedì. Tuttavia, nella sessione europea di martedì, la forza del dollaro si è attenuata. Di conseguenza, l'argento è rimbalzato leggermente, registrando un rialzo dello 0,66% e scambiando vicino a 38,30 dollari. Questo movimento ha contribuito a recuperare una parte delle perdite del giorno precedente e ha mantenuto vive le speranze di un ritorno ai guadagni settimanali.

L'RSI dell'argento rimane piatto, mostrando mancanza di convinzione in vista dei dati sull'inflazione

Da un punto di vista tecnico, l'RSI sul grafico a 1 ora si trova in territorio neutrale, suggerendo una fase di indecisione tra gli operatori di mercato. Il prezzo dell'argento è ancora in bilico vicino all'EMA 50, un livello che funge da perno nel breve termine. Una rottura netta al di sotto di questa media mobile potrebbe aprire la strada a un ritracciamento più profondo nei prossimi giorni.

Il principale driver macro all'orizzonte è rappresentato dai prossimi dati sull'inflazione statunitense. Il mercato attende gli ultimi dati sull'IPC, in particolare la lettura dell'IPC core, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia. Un dato superiore alle attese potrebbe rilanciare la forza del dollaro e potenzialmente spingere l'argento al ribasso. Al contrario, un dato più debole sull'inflazione sosterrebbe l'argento, in quanto potrebbe aumentare la probabilità di futuri tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve.

Fino ad allora, la traiettoria del prezzo dell'argento sarà probabilmente influenzata dalle fluttuazioni del dollaro e dal posizionamento dei trader sull'evento CPI. Per il momento, il mercato sta trattenendo il respiro vicino ai livelli di supporto chiave, in attesa del prossimo innesco.

L'argento si mantiene vicino a 39,1 dollari dopo aver toccato un massimo di 14 anni venerdì con un'impennata del 4%. I timori per i dazi e la domanda di beni rifugio spingono l'argento a salire dell'8,35% da un mese all'altro, nonostante la forza del dollaro.

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